L’area della fornace e il rapporto con il paese
L’area della fornace, un tempo marginale al piccolo borgo nato a ridosso delle signorili ville Verlato e Ghellini, con il passare degli anni è stata inglobata dagli edifici sorti al suo intorno. Alla fine del ‘900 l’edificazione si era talmente sviluppata al punto che il complesso produttivo si trovava non più ai margini del paese ma al suo centro. Per questa incompatibilità del luogo e per altre contingenze l’attività produttiva andò poco a poco riducendosi fino alla completa cessazione. Restava così abbandonata e preclusa alla popolazione una vasta area centrale di Villaverla.
La storia della fornace
L’inizio dell’attività della “fornace Pietro Trevisan” viene fatto risalire al 1878, ma sembra che nel luogo in precedenza ci fosse un rudimentale “fornasotto” che probabilmente è stato in quell’anno acquisito dal sig. Trevisan.
Una prima ristrutturazione globale deve essere avvenuta nel 1890, indicazione che si trova inserita accanto alle iniziali “P.T.” del primo proprietario, nel più antico cancello in ferro battuto. A questo stesso anno dovrebbe con tutta probabilità risalire anche il più vecchio dei tre camini sul quale non si legge alcuna data, ma che risulta chiaramente collegato al settore più antico quello posto a nord-est. Di questo complesso rimangono appunto parte della ciminiera e l’elegante e raffinato frontone con le tre statue raffiguranti alcune attività lavorative che con il piccolo edificio a fianco delimitavano l’ingresso principale al complesso.
Un ulteriore ampliamento è stato effettuato nel 1899 con la costruzione di un secondo forno e l’erezione del più alto camino, su cui si possono ancora notare, oltre la data, le solite iniziali “P.T.”, le quali risaltano pure sul terzo camino sopra l’anno 1906, ad indicare che in quell’anno si è avuto ancora un ulteriore assai consistente ampliamento dello stabilimento, con la costruzione di un terzo grande forno.
Gli anni successivi furono caratterizzati da numerosi cambi di gestione della fornace e da altrettante numerose modifiche del complesso con la costruzione a ridosso degli esistenti di nuovi fabbricati di scarso interesse storico/architettonico.
A seguito della cessazione delle attività produttive il sito rimase per molti anni abbandonato subendo a causa del degrado molti crolli in particolare dei fabbricati più antichi.